Studio Legale Foschini Pagani

DASPO: significato, funzione e disciplina secondo la Legge 401/1989

Il DASPO è il principale strumento di prevenzione contro la violenza negli stadi. Ecco cosa significa, quando viene applicato e quali sono le conseguenze in caso di violazione.

Il DASPO — acronimo di Divieto di Accedere alle Manifestazioni SPOrtive — è una misura di prevenzione di natura amministrativa introdotta dalla Legge 13 dicembre 1989, n. 401, per contrastare la violenza negli stadi e tutelare la sicurezza delle manifestazioni sportive. È un provvedimento che mira a prevenire comportamenti pericolosi prima che possano causare danni a persone o cose.

La misura è disposta dal Questore sulla base di condotte ritenute idonee, per gravità o pericolosità, a mettere a rischio l’incolumità di spettatori e partecipanti. Il divieto può riguardare l’ingresso negli impianti sportivi, l’avvicinamento alle aree della manifestazione e, in alcuni casi, l’obbligo di presentarsi presso un ufficio di polizia nei giorni degli eventi.

DASPO: significato, funzione e disciplina secondo la Legge 401/1989

Reati e condotte “da stadio”: quando scatta anche il DASPO

Il DASPO è spesso collegato ai cosiddetti reati da stadio, ossia comportamenti che compromettono l’ordine pubblico durante le manifestazioni sportive. Tra le condotte più ricorrenti rientrano:

porto di armi o oggetti atti a offendere, fuochi pirotecnici, razzi, fumogeni;
invasione di campo o superamento delle barriere di sicurezza;
lancio di oggetti pericolosi verso persone o zone dello stadio;
uso o introduzione di simboli razzisti o discriminatori, cori offensivi;
partecipazione a risse, disordini, aggressioni, resistenza o violenza contro pubblici ufficiali.

In tali circostanze, il Questore può disporre un DASPO anche in assenza di una condanna definitiva: è sufficiente la pericolosità del soggetto e la necessità di prevenire ulteriori episodi.

Il carattere preventivo del DASPO: non serve una condanna penale

La caratteristica principale del DASPO è la sua funzione preventiva. Non è necessario che il destinatario abbia riportato una condanna né che il reato sia accertato in via definitiva: il provvedimento può essere adottato sulla base di denunce, indizi o elementi che lasciano presumere la possibilità di reiterazione di comportamenti violenti.

La giurisprudenza ha riconosciuto anche forme di DASPO “extrastadio”, rivolte a soggetti che hanno commesso condotte violente al di fuori dell’ambito sportivo ma ritenuti comunque socialmente pericolosi. Questo conferma la funzione del DASPO come strumento di tutela anticipata dell’ordine pubblico.

Violazione del DASPO: profili penali e giurisprudenza recente

La violazione del DASPO costituisce reato, disciplinato dall’art. 12-bis della Legge 401/1989, e può comportare arresto e/o multa. La Corte di Cassazione ha chiarito che si tratta di un reato di pericolo: è sufficiente la presenza del destinatario in un’area vietata per integrare la violazione, anche senza contatti, scontri o disordini.

Ciò che rileva non è il verificarsi di un danno, ma la creazione di un rischio concreto per l’ordine pubblico. Questo rende il DASPO una misura particolarmente rilevante anche sotto il profilo repressivo.

Criticità, profili di tutela e strategie difensive

L’impugnazione di un DASPO o la contestazione della sua violazione richiedono un esame accurato delle motivazioni del provvedimento. Pur essendo amministrativo, l’atto del Questore deve rispettare legalità, ragionevolezza e proporzionalità.

Il destinatario può presentare memorie difensive, proporre ricorso al giudice amministrativo quando previsto e contestare in sede penale la sussistenza del pericolo concreto, che deve basarsi su elementi specifici.

Dal punto di vista difensivo è essenziale verificare la correttezza della notifica, la motivazione del Questore, la reale idoneità della condotta a integrare un pericolo attuale e l’eventuale sproporzione della misura.

Conclusioni

Il DASPO è uno strumento centrale nella prevenzione della violenza negli stadi e nelle manifestazioni sportive. La sua natura preventiva consente di intervenire prima che si verifichi un danno, ma la sua ampia portata applicativa impone un rigoroso controllo sulla pericolosità del soggetto e sulla proporzionalità della misura.

Per i professionisti del diritto penale e amministrativo, il DASPO rappresenta un ambito complesso ma cruciale: conoscere normativa, giurisprudenza e strategie difensive è fondamentale per garantire una tutela efficace.

FAQ

1) Cosa significa DASPO e cosa comporta?

È il divieto imposto dal Questore di accedere a manifestazioni sportive o alle aree circostanti, eventualmente con obbligo di firma.

2) Serve una condanna penale per ricevere un DASPO?

No. Il DASPO è una misura preventiva e può essere applicato anche senza condanna definitiva.

3) Quali comportamenti fanno scattare il DASPO?

Condotte violente o pericolose negli stadi: oggetti offensivi, invasioni, lanci pericolosi, risse, cori discriminatori, resistenza a pubblico ufficiale.

4) Cosa succede se si viola il DASPO?

La violazione è reato: secondo l’art. 12-bis della Legge 401/1989, la sola presenza in aree vietate può integrare responsabilità penale.

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