Studio Legale Foschini Pagani

Bancarotta distrattiva e restituzione di somme ai soci: la svolta

La sentenza della Cassazione penale n. 27259/2025

La restituzione di somme ai soci nelle società fallite e la qualificazione penale di tali restituzioni (bancarotta preferenziale o distrattiva). La sentenza n. 27259/2025 della Cassazione penale, rafforza l’orientamento secondo cui il rimborso ai soci in periodo di crisi può integrare bancarotta distrattiva, in applicazione dell’art. 2467 c.c.

Restituzione di somme ai soci e rilievo penale nelle società fallite

Nel contesto delle procedure concorsuali, la restituzione ai soci di somme precedentemente versate alla società può assumere un rilievo penalmente rilevante. La questione, a lungo oggetto di contrasti giurisprudenziali, riguarda la qualificazione giuridica di tali restituzioni: si tratta di bancarotta preferenziale o di bancarotta distrattiva?

La differenza non è solo terminologica ma sostanziale: la bancarotta preferenziale tutela la par condicio creditorum, mentre la bancarotta distrattiva punisce la sottrazione di beni sociali a danno dei creditori. La recente Cassazione penale, sentenza n. 27259 del 24 luglio 2025, è intervenuta per chiarire il quadro e rafforzare l’orientamento che valorizza la situazione economico-finanziaria della società al momento del versamento dei soci.

Bancarotta preferenziale e bancarotta distrattiva: i due orientamenti giurisprudenziali

La giurisprudenza ha fornito nel tempo letture differenti del fenomeno della restituzione di somme ai soci in fase di crisi d’impresa.

1. L’orientamento della bancarotta preferenziale
Secondo un primo indirizzo, tale restituzione integra bancarotta preferenziale: il rimborso ai soci-finanziatori rappresenta un indebito vantaggio per un creditore (il socio), a danno della massa degli altri creditori. L’illecito consisterebbe quindi nel violare il principio di parità di trattamento tra creditori nelle fasi antecedenti al fallimento.

2. L’orientamento della bancarotta distrattiva
Un secondo orientamento, più severo e oggi prevalente, qualifica invece la condotta come bancarotta distrattiva quando la restituzione avviene in un contesto di dissesto. In tali casi, il rimborso non si limita a privilegiare un creditore, ma sottrae indebitamente risorse alla società, aggravando la crisi e riducendo la garanzia patrimoniale dei creditori.

Il ruolo dell’art. 2467 c.c. e la natura del finanziamento del socio

bancarotta distrattivaElemento centrale nel dibattito è la natura del versamento del socio: mutuo o conferimento?
L’art. 2467 c.c. prevede la postergazione dei finanziamenti dei soci rispetto agli altri crediti, quando questi sono effettuati in un momento di crisi finanziaria o di sottocapitalizzazione.

Se il versamento è un mutuo, il credito è astrattamente esigibile, e la restituzione può configurare una bancarotta preferenziale.
Se invece il versamento è da considerarsi un conferimento in conto capitale, non esiste un diritto alla restituzione durante la vita della società, e la restituzione indebita può configurare bancarotta distrattiva.

In sintesi, il discrimine tra le due figure di reato risiede nella qualificazione del versamento e nella situazione finanziaria della società al momento in cui il socio ha immesso il denaro.

La sentenza della Cassazione penale n. 27259/2025

Con la sentenza n. 27259/2025, la Cassazione penale ha preso posizione, consolidando l’orientamento più rigoroso.
La Corte ha ritenuto che, ai sensi dell’art. 2467, comma 2, c.c., i finanziamenti dei soci effettuati in un periodo di crisi aziendale debbano essere considerati equivalenti ai conferimenti. Di conseguenza, la loro restituzione in fase di dissesto costituisce bancarotta distrattiva, poiché sottrae indebitamente risorse al patrimonio destinato alla garanzia dei creditori.

Secondo la Suprema Corte, non conta la forma del versamento (mutuo o apporto in conto capitale), ma il contesto economico in cui è stato effettuato: se la società era già in squilibrio, il denaro versato assume la natura di capitale di rischio e non può essere legittimamente restituito.

Questa interpretazione segna un punto di svolta: la Cassazione riconduce la restituzione indebita dei finanziamenti dei soci nell’alveo dei reati di bancarotta fraudolenta per distrazione, superando le precedenti incertezze interpretative.

Una ratio chiara: contrastare la sottocapitalizzazione di comodo

Alla base di questa impostazione vi è la ratio dell’art. 2467 c.c., che mira a contrastare la pratica della sottocapitalizzazione nominale nelle società a ristretta base sociale.
In tali realtà, i soci preferiscono spesso finanziare la società tramite prestiti anziché tramite conferimenti, spostando così il rischio d’impresa sui creditori.

Restituire quei finanziamenti in un momento di difficoltà economica significa privilegiare i soci a scapito della massa creditoria, alterando la parità di trattamento e aggravando la crisi.
È proprio questo meccanismo che la Cassazione penale ha inteso colpire, sancendo che tali restituzioni integrano bancarotta distrattiva.

La decisione, coerente con la funzione dell’art. 2467 c.c., rafforza la tutela dei creditori e richiama gli amministratori a una maggiore prudenza nella gestione finanziaria delle società in crisi.

Conclusioni

La sentenza n. 27259/2025 della Cassazione penale rappresenta un importante punto di approdo per la giurisprudenza fallimentare.
La restituzione di somme ai soci in fase di dissesto può integrare bancarotta distrattiva, anche se formalmente qualificata come rimborso di un prestito.

La Suprema Corte valorizza il principio per cui ciò che rileva non è la forma del finanziamento, ma la condizione economica della società al momento dell’immissione del denaro.
Si rafforza così il presidio contro la sottocapitalizzazione e si consolida l’idea che la tutela dei creditori sia un limite invalicabile alla libertà gestionale degli organi sociali.

FAQ

Cos’è la bancarotta distrattiva?
È il reato commesso dall’amministratore che sottrae o destina a fini personali i beni della società, arrecando danno ai creditori.

Quando la restituzione ai soci diventa bancarotta distrattiva?
Quando il rimborso avviene in una fase di dissesto economico: in quel caso, le somme dei soci sono considerate capitale di rischio e non possono essere restituite.

Che differenza c’è tra bancarotta distrattiva e preferenziale?
La bancarotta preferenziale tutela la parità tra i creditori; la bancarotta distrattiva punisce invece la sottrazione di risorse dal patrimonio sociale in danno della massa creditoria.

Cosa prevede l’art. 2467 c.c. sui finanziamenti dei soci?
Stabilisce che i finanziamenti concessi dai soci in un periodo di crisi devono essere postergati rispetto agli altri crediti: ciò significa che la restituzione anticipata è vietata.

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